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Editoriale anno 2017

Data: 03/01/2018

Chi non ricorderà il primo mese dell'anno che termicamente chiuse con un netto sottomedia di ben 2°C a confronto di una media trentennale 1981/2010. Ci fu pure un temporale nevoso il giorno 13 con accumulo al suolo di 1cm dopo una giornata alquanto piovosa. Ma fu un fuoco di paglia nel bel mezzo di due mesi invernali avari di piogge e con valori termici piuttosto miti, tant'è che l'inverno 2016/2017 riuscì comunque a chiudere appena sopramedia termica di poco. La stagione primaverile trascorse alquanto mite se non calda, con il suo primo mese di marzo che chiuse con un forte sopramedia di 3,5°C, nemmeno gli altri due mesi seppero offrire spunti freschi. Alla fine chiuse con un valore di 14,9°C contro i 12,9°C di media. Le piogge di marzo e di maggio registrarono un deficit pari al 40% circa, solamente il mese di aprile seppe riscattarsi con accumuli appena sopra la media. E passiamo alla bella stagione per antonomasia, che dire, oramai le estati son diventate davvero sempre più calde e durature a partire dagli anni 2000 ad oggi, i dati sono chiari ed inequivocabili a testimoniare ciò. Non da meno la stagione 2017 che chiuse al quarto gradino più alto delle estati più calde di sempre dai dati in mio possesso. Il valore di 25°C di media risultò solo di mezzo grado inferiore a quello terrificante del 2003, e chi se la scorderà più. Il 5 agosto si registrò una massima giornaliera di ben 39°C con tassi di umidità relativa per fortuna non troppo alti; tutta la prima decade agostana mostrò i muscoli e nemmeno gli isolati, quanto brevi temporali locali,  riuscirono a mitigare la forte calura. Dal punto di vista pluviometrico solo il mese di giugno seppe dispensare le tanto agognate piogge old-style, ci fu anche qualche temporale forte accompagnato dalla grandine di piccola taglia come nel caso del 28 giugno; gli altri due mesi non si comportarono all'altezza tanto che la stagione si chiuse con un deficit idrico del 20% circa. Va segnalata, il giorno 10 agosto, una forte raffica di vento pari a 74 km/h da sud (Ostro) con qualche albero caduto e diversi rami spezzati sparsi sulle carraggiate del mandamento Monfalconese, una cella temporalesca che per fortuna ci sfiorò solamente e che fece notevoli danni altrove. Ora analizziamo la stagione autunnale che, dopo tanto sopramedia, finalmente i valori termici  registrarono una diminuzione presentando nel conto un mese di settembre alquanto freddo ed instabile come mai. Infatti la media del mese chiuse con un valore di 1,3°C sottomedia e le precipitazioni furono davvero generose tanto che si ebbe un accumulo totale di ben 270,2mm, quasi il triplo a confronto di quello che dovrebbe cadere in media. Ottobre invece risultò avaro di piogge con soli 21mm mentre novembre registrò più del doppio di accumulo. Dicevamo autunno finalmente sottomedia chiudendo con un valore medio di 13,9°C contro i 14,3°C di media 81/2010. Infine dicembre, primo mese dell'inverno meteorologico, come da convenzione mondiale, risultò piuttosto dinamico con frequenti precipitazioni e complessivamente nella media climatica. Tirando un po le somme anno 2017 che chiude con 1°C sopramedia e con un complessivo apporto pluviometrico di 1296,7mm contro i 1133,8 di media di riferimento. Seguirà un primo grafico relativo all'andamento termico annuale, si evince oramai il trend al rialzo a partire dagli anni 2000 dove viene evidenziato con una linea retta rossa, mentre il secondo ripercorre l'andamento pluviometrico.

 

 

 

Andamento medio pluviometrico mensile suddiviso in due periodi (1980/2000) barre azzurre a confronto (2001/2017) barre viola.

Ho voluto suddividere due distinti periodi per poter dimostrare, semmai ce ne fosse bisogno, come a partire dagli anni 2000 e via via sino ai giorni nostri, ci sia stato un incremento delle precipitazioni piovose proprio in concomitanza dei mesi invernali.

 

 

ciao, ciao...

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